Non è solo importante cosa e quanto si mangia, ma come. Come ci avviciniamo al cibo dipende spesso da emozioni e aspettative che nulla hanno a che fare col pasto, ma che sfoghiamo in quell'atto come sostituzione. In alcuni casi non si mangia per fame, ma per rabbia, per noia, per tristezza: molto spesso riempirsi di cibo colma un vuoto o ci permette di non sentire un'emozione.
Il lavoro terapeutico consiste quindi nell'aiutare la persona a riconoscere le emozioni che stanno dietro al bisogno di mangiare, a tornare a sentire i bisogni autentici del corpo, per poter poi scegliere consapevolmente cosa e come nutrirsi.
Dr.ssa Emanuela Berta
Psicologa Psicoterapeuta
a Ivrea (To)